Lo stemma
L'araldica, detta anche la scienza del blasone, si è sviluppata nel Medioevo, un'epoca in cui la scrittura non era diffusa e l'identificazione di una persona o di una collettività avveniva più facilmente attraverso il riconoscimento di un unico emblema.
Se oggi molti comuni chiedono la creazione di uno stemma che simbolizzi l'identità della loro città, Biot possiede già questo emblema. Ma il suo significato, col passar del tempo, è stato a volte dimenticato.
l’origine dello stemma di biot
Patrimonio del nostro comune, lo stemma di Biot deve il suo significato alla storia del villaggio. Quando nel 1308, in pieno Medioevo, Filippo il Bello ordina l’arresto in massa dei Templari in tutta Europa, la commanderia templare di Biot passa sotto il controllo dei Cavalieri dell’Ordine dell’Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme che saranno in seguito denominati cavalieri di Malta.
L’Ordine di Malta sarà signore di Biot fino alla Rivoluzione francese; ciò spiega la presenza di una grande quantità di Croci di Malta nel villaggio (in un ciottolo sul sagrato della chiesa, sui colli delle giare…) e soprattutto il fatto che la Croce di Malta occupa un posto importante nel nostro stemma. La Croce di Malta illustra oltre quattro secoli della nostra storia (1308-1789) e spesso troviamo stemmi dove figura la sola Croce di Malta “argent sur gueules” (ovvero, argento su rosso nel lessico del Medioevo).
Questo primo stemma è stato d’altronde registrato nel 1696 presso l’Armoriale generale di Francia, sotto il regno di Luigi XIV che impose, dietro pagamento, il deposito obbligatorio di uno stemma da parte dei comuni francesi. Sappiamo che questo stemma fu registrato su richiesta della “Comunità degli abitanti di Biot”, contrariamente ad altri comuni che indugiarono a prendere l’iniziativa e gli venne così affibbiato uno stemma che non corrispondeva alla loro storia.
Ma da dove viene allora la figura dell’agnello pasquale che si trova sullo stemma attuale del comune?
La storia ci insegna che l’Ordine di Malta non era l’unico signore di Biot e che dal 1308 il villaggio era amministrato in alternanza dal vescovo di Grasse, che era co-signore di Biot. Di fatto, i cavalieri di Malta erano signori di Biot per 2 anni, mentre durante il terzo anno il vescovo di Grasse esercitava la sua autorità sul villaggio. Questo ritmo di gestione del nostro comune rimase invariato fino alla Rivoluzione francese! Per questo motivo, l’immagine dell’agnello pasquale, emblema centrale dello stemma della Città di Grasse, si ritrova sullo stemma di Biot, in dimensioni più ridotte. È una rappresentazione grafica della storia singolare del nostro villaggio.
Tuttavia, Joseph-Antoine Durbec precisa nella sua Monographie de Biot che “l’agnello pasquale fu a volte posizionato accanto alla Croce di Malta (ad esempio, su certi pesi conservati nel municipio). In quel modo si voleva indicare che il vescovo era co-signore di Biot. Ma questa giustapposizione non era legale”.
Si può notare infine che un motto eloquente accompagnava a volte questo stemma: “Faï o lesso faire”, che significa “Fai o lascia fare”.