Béal, il canale di Biot
"Béal" è il nome che si dà ai canali derivati dal fiume Brague. Trovo affascinante che tutta la Storia dell'umanità e lo sfruttamento dell'acqua si possano leggere in questi "béals" che sono indispensabili all'attività di Biot.
Vivo ad Antibes ma sono legata a Biot per motivi familiari sin dal 1990.
Il dislivello della Brague all’altezza di Biot rappresenta un potenziale importante per il recupero d’energia. I Romani se ne sono serviti immediatamente per creare l’acquedotto che permise lo sviluppo della città di Antipolis, divenuta poi Antibes. Più tardi, sono stati intrapresi enormi lavori per la costruzione di canali di diversi chilometri, su entrambi i lati della Brague.
A Biot, l’acqua ha tre impieghi principali. Il primo è l’energia, che permetteva di far funzionare i mulini ad acqua situati presso la riviera o a valle delle gole, la cui funzione poteva essere il taglio del legno e della pietra, la macinatura del grano o la produzione dell’olio d’oliva. Il secondo impiego è l’irrigazione: i mulini deviavano una parte dell’acqua trasportata dai canali per irrigare le colture alimentari. Infine, l’acqua serviva all’alimentazione degli uomini e degli animali.
Ma ha anche un ruolo economico. La ceramica, ad esempio, ha bisogno di molta acqua, così come la coltivazione dei campi di gelsomino, indispensabile all’industria del profumo.
A Biot, ho osservato una grande varietà di ingegnosità umana, che ha saputo utilizzare l’ambiente naturale per la propria sopravvivenza. Questo piccolo territorio poco esteso offre una gran quantità di esempi della capacità umana di individuare l’immenso potenziale delle risorse naturali.