La Chèvre d’Or
Classificato come Monumento storico nel 1943, l'edificio risale all'epoca in cui i Romani vivevano nel territorio di Biot. Questo mausoleo, retaggio della civilizzazione gallo-romana, deve il suo nome a un'antica leggenda. Riuscirai a svelare il mistero che circonda la tomba della Chèvre d'Or?
LA TORRE
La Torre della Chèvre d’Or è un monumento funerario romano che si trova nella pianura della Brague, sull’antico cammino di Clausonnes che collega Biot a Vallauris. Situato su una collina a 700 metri a sud-est del villaggio, il monumento risale probabilmente ai primi secoli della nostra era.
La tomba è stata classificata come Monumento storico il 2 settembre 1943. Si tratta di una piccola apparecchiatura muraria regolare, con una nicchia rettangolare vuota. Su quattro livelli, si trovano dei fori di ponteggio. La Torre misura quasi dieci metri, ma la studio della costruzione sembra indicare che un tempo fosse più alta.
Si tratta probabilmente di un mausoleo. Infatti, nelle vicinanze sono state ritrovate tombe e urne che contenevano oggetti dell’epoca gallo-romana. Tuttavia, nessuna iscrizione permette di fare piena luce sul mistero.
Il nome evoca una leggenda che ha alimentato la fantasia della Provenza per secoli, una leggenda in cui si parla certamente di una capra, ma anche di un favoloso tesoro…
LA LEGGENDA
La capra d’oro è una leggenda diffusa in Europa, fino in Spagna e Belgio, ma è in Provenza che ha avuto il maggior successo. In effetti, alla fine del Medioevo, gli abitanti erano terrorizzati dai Saraceni che occupavano la regione e vi accumulavano tesori perlopiù frutto di saccheggi.
La storia comincia quando i Mori, dopo aver nascosto uno dei loro tesori, promettono di tornare a recuperarlo… ma in realtà non ritornano più. L’unico testimone che conosce il segreto del luogo dove è nascosto il tesoro è una capra, che diventa allora il guardiano delle ricchezze occultate. Da quel momento, decine di cacciatori di tesoro la inseguono e tentano di catturarla… Ma, servendosi della bellezza del suo vello d’oro, l’animale li attira in sotterranei senza uscita, dove li aspettano terribili draghi per divorarli. Così il tesoro non fu mai scoperto.
La creatura fiabesca, dalle corna e gli zoccoli anch’essi d’oro, diventa visibile agli uomini soltanto di notte. È allora che li espone alla tentazione della ricchezza… Il mito della capra d’oro diventa famoso nel XIX secolo, dando luogo a varie denominazioni nelle terre provenzali. Il mistero che circonda il mausoleo di Biot è sicuramente all’origine del suo collegamento a questa famosa leggenda.