Josette Roux Biografia
Nato a Biot, ho vissuto nel villaggio praticamente tutta la mia vita. Fin dalla mia infanzia, ho partecipato alle grandi feste dell'epoca, tra cui la Festa dell'Uva, della Mimosa e della Ceramica, che portava migliaia di visitatori a Biot.
Nato a Biot, ho vissuto nel villaggio praticamente tutta la mia vita. Fin dalla mia infanzia, ho partecipato alle grandi feste dell'epoca, tra cui la Festa dell'Uva, la Festa della Mimosa e la Festa della Ceramica, che portavano migliaia di visitatori a Biot. Sono cresciuto, mi sono sposato e durante questi anni ho visto arrivare molti grandi artisti come Fernand Léger, Melano, la famiglia Brice, l'artista R. Peynet, i gioiellieri C. Pelletier, Torun, D. Essayie... Ho assistito alla costruzione del museo Fernand Léger, alla creazione della fabbrica di vetro Biot da parte della famiglia Monod e alla creazione del parco tecnologico Sophia Antipolis. Ho visto Biot trasformarsi da piccolo villaggio a città dinamica. Ciò che fa il fascino della nostra città, è che l'atmosfera di villaggio regna ancora e questo grazie all'osmosi di una popolazione che mantiene questo legame intergenerazionale. Sono particolarmente felice di essere stato responsabile del Comité des Fêtes dal 2002 al 2008 e poi di aver ripreso l'Amicale Biotoise des Traditions in cui troviamo gli anziani che ci trasmettono questo amore per le tradizioni, la condivisione e la convivialità. Attualmente, l'associazione gestisce 6 festival tra cui il Festival della Mimosa in febbraio, il Pellegrinaggio a La Garoupe in maggio, il Fuoco di San Giovanni, una notevole partecipazione al Festival di Saint Julien in agosto così come la Festa del Raccolto in settembre e la Festa della Castagna. Spero che questo continuerà per molto tempo per il piacere di tutta la gente di Biot e dei visitatori che sono molto affezionati a questo tipo di eventi. Apprezzo particolarmente il contatto con le persone che incontro durante l'organizzazione di questi giorni di festival e la vita all'interno del team di volontari che lavorano al mio fianco. Attualmente vivo fuori dal villaggio, ma mi manca il contatto e sento il bisogno di venire a prendere un caffè, scambiare qualche parola con i "nativi". Il mio più grande desiderio e felicità sarebbe quello di finire la mia vita nel villaggio.